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Qualche decennio fa Stan Lee e Jack Kirby, due tra i più importanti nomi del fumetto mondiale, si divertivano creando personaggi fantastici dai poteri pressoché illimitati: la Torcia Umana e l’Uomo Ghiaccio sono solo due degli infiniti esempi del loro genio. Basterebbero i nomi per spiegarne le abilità: capace di bruciare come una nova il primo, in grado di congelare con lo sguardo l’altro. Insieme una miscela devastante. Oggi, come per magia, questi due personaggi hanno preso vita per noi, infiammando, è proprio il caso di dirlo, il mini raduno CAI Calabria-
Una volta rifocillati i partecipanti grazie a uno snack allestito dal direttivo sezionale, mollata la presa sui fischietti è stata la volta degli osservatori passare sotto il torchio dell’Iceman trapanese Cavarretta, già veterano delle Commissioni Nazionali nonostante la giovane età: alla carica pneumatica del collega, il buon Michele ha preferito una seraficità quasi ammaliante. Ma piuttosto che il canto delle sirene quella ascoltata dai colleghi osservatori è stata una sinfonia sul come fare, e bene, la celeberrimo "relazione". Quello, per intenderci, che tanto fa penare gli arbitri, più o meno esperti… Non sono mancati gli strumenti multimediali a supporto della lezione, quali i video di episodi di gioco, studiati e commentati insieme ai presenti, e alcune slide riguardanti l’esatto modo di compilazione delle relazioni.
Cosa aggiungere a una giornata così: gli strumenti li avete, i supereroi pure. Adesso dovete fare il resto. In bocca al lupo ragazzi, e ricordate: "da grandi poteri derivano grandi responsabilità".
In un momento di pausa della lunga giornata di lavoro, "rubiamo" Cavarretta e Velotto al loro uditorio: due ex direttori di gara che hanno calcato i palcoscenici più importanti non si incontrano tutti i giorni, l’occasione è troppo ghiotta e non possiamo farcela sfuggire.
Si comincia con il buon Michele, qui in veste di componente della Commissione CAI, ma già un veterano dei ruoli dirigenziali nonostante l’ancor giovane età: "il mio percorso all’interno dell’AIA non è stato dei più lineari. Sono entrato a 21 anni, dopo aver lasciato il basket, su consiglio di un mio amico. In pochi anni ho salito tutti i gradini che mi hanno portato poi al momento "dolce-
Congedato Cavarretta, è il momento di Massimiliano Velotto, che a distanza di un anno è tornato a farci visita; riprendiamo così da dove ci eravamo fermati: "dall’anno scorso sicuramente ci sono stati dei miglioramenti sia a livello personale che generale; di tutti questi ragazzi sicuramente ci sono tanti elementi dotati di caratteristiche fisiche e tecniche eccellenti, altri subiscono un po’ l’impatto con la nuova categoria, ma, sfruttando il secondo anno, possono mettersi in mostra appieno per provare a compiere il salto in avanti". Per ovviare ai fisiologici imprevisti cui alcuni vanno incontro, tre sono i capisaldi da tenere bene a mente secondo Velotto: "precisione, prevenzione e ritmo: precisione intesa come uniformità di giudizio e interpretazione, prevenzione come capacità di tenere tutto sotto controllo durante lo svolgimento della gara, e soprattutto ritmo, ovvero l’intelligenza di seguire l’andamento della partita, comprenderne i cambiamenti di temperatura e anticiparli". In conclusione, Massimiliano, che del lavoro duro fa il suo credo, ci tiene a specificare come: "ci sono tanti buoni arbitri, ma chi è da noi deve lavorare ancora tanto. Per il futuro non ho speranze o sogni ma voglio soltanto cercare di migliorarmi sempre e cercare di fare bene".
Abbiamo passato una giornata intera insieme a questi due "ragazzi", a cui piace stare tra i ragazzi; non sappiamo quali saranno i loro risultati di qui a uno, due o cinquant’anni. Possiamo solo dire che mai avevamo visto tanta passione. E di questo non possiamo dire che GRAZIE.
Valerio Villano Barbato