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Nell' am1bito delle rubriche che periodicamente in questo sito abbiamo voluto creare per far conoscere a tutti gli associati gli aspetti  personali di alcuni di loro (dai più giovani arbitri con la rubrica in vetrina, agli osservatori con la rubrica Amarcord) in questo periodo un' attenzione particolare vogliamo porre su un collega che, anche nella sua attività professionale coniuga ed in un certo senso mette in pratica quello che è lo spirito col quale l'arbiro intraprende la domenica una gara.
Una vita all’insegna delle regole, infatti, possiamo definire quella scelta da SEBASTIANO CUSIMANO che per professione ha scelto di fare il Sottufficiale dell’Esercito Italiano e, per hobby, l’arbitro di calcio. 2
Sebastiano è in Kosovo dal mese di ottobre 2007 dove  per conto del comando KFOR della NATO e sotto la supervisione del maggiore Angelo Vesto (portavoce per il contingente italiano in Kosovo) svolge il suo incarico di Comandante di Squadra.. ed in un periodo in cui la situazione socio-politica di quel paese è in costante fermento ed evoluzione vogliamo girare a tutta la sezione  i saluti inviatici da Sebastiano e corredati da qualche foto della sua "avventura". Grazie alla collaborazione del maggiore Vesto che ha chiesto ed ottenuto l'autorizzazione allo SMD (Stato Maggiore della Difesa) per la pubblicazione delle foto e per il rilascio di una piccola intervista vi riportiamo il tutto nelle righe seguenti:

2Perché il militare e perché l’arbitro? “Il militare è la professione che ho scelto per la vita. Ho iniziato la carriera come volontario nel 1992, una sorta di alternativa al servizio di leva. I miei Comandanti, colleghi e subordinati hanno fatto scoccare la scintilla. Quella che in amore viene denominato colpo di fulmine. Sono rimasto e sono contento di aver fatto questa scelta. L’arbitro è uno sport, una passione nata da ragazzo ma concretizzata da qualche anno. Era, infatti, il 2002 l’anno in cui ho esordito come arbitro della Sezione di Messina nella categoria esordienti. Due professioni che si sposano bene per quanto riguarda la disciplina ma che spesso, purtroppo, non si conci8liano con i tempi. In Kosovo, infatti, non posso arbitrare anche se, non me ne vogliano i miei colleghi dell’organo tecnico della Sezione, una “partitella” tra amici, ogni tanto, la arbitro. Solo per tenere allenato il fischietto!!!
Dovendo scegliere tra le due professioni quale suggeriresti ai tuoi figli?? Sicuramente suggerirei di iniziare con l’arbitraggio in quanto già a 16 anni è possibile partecipare ai primi corsi. Abituarsi al rispetto delle regole fin dall’adolescenza è sicuramente formativo. L’arbitro in campo deve prendere decisioni, non discutibili, in brevissimo tempo e questo per un ragazzo di 16 anni non è semplice. L’arbitraggio aiuta. Sono convinto che dal punto di vista caratteriale aiuta tantissimo a crescere. Per tornare alla domanda mi piacerebbe che dopo l’esperienza dell’arbitraggio, i miei figli, pensassero di scegliere una professione dove è possibile realizzarsi senza compromessi o sotterfugi. L’Esercito offre questa possibilità. Sono due professioni fantastiche che viaggiano su due linee parallele quindi consiglierei comunque di farle entrambe.
3Un messaggio da lanciare ai giovani che decidono di intraprendere una delle due professioni.
Per fare l’arbitro o il militare non ci vogliono particolari requisiti. La disciplina non è altro che l’educazione con l’uniforme, consapevolezza delle proprie azioni e rispetto del prossimo in generale. Requisiti che tutti i ragazzi possiedono. Oggi è possibile provare a fare il soldato arruolandosi come volontario per un anno così come è semplice fare l’arbitro partecipando ai corsi organizzati dalle varie sezioni. Tutto il resto “vien da sé”! Io ho abbracciato1 entrambe le professioni, ho una famiglia fantastica, dei colleghi militari ed arbitri straordinari, quindi che dire vi aspetto al campo…… quello di calcio o quello d’arma, decidete voi!!!

Ed a Sebastiano, insieme  tutto il contingente messinese impegnato, non possiamo non fare gli auguri ed un grosso in bocca a lupo per il proseguire della missione!

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