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Archivio > News > Stagione201415


A  GIOVANNI  AVENI

Un grave lutto ha colpito la nostra Sezione. Nel pomeriggio di lunedì 9 marzo, circondato dall'affetto dei propri cari, è venuto a mancare il Vice Presidente Giovanni Aveni, da tempo malato.

I funerali sono stati celebrati mercoledì 11 marzo presso la Chiesa Madre di Tripi (ME).

Questa pagina è a lui dedicata.

(n.b.: l'intervista di Rosita Caputo risale al momento della sua nomina a Vice Presidente - luglio 2012)

GIANNI AVENI, NEL RICORDO DI ORAZIO POSTORINO


 Amico sincero, Uomo perbene !

    "Tripi",
come scherzosamente ci piaceva chiamarlo, ci ha lasciati ed è difficile per tutti noi fare i conti con questa triste e dolorosa realtà!  
    Da mesi guardavamo quella sedia vuota con disagio. Quella sedia che aveva occupato per anni e che anche adesso che era diventato il Vice-Presidente, occupava con la stessa semplicità e con lo stesso spirito di servizio, sempre volti ad assicurare ferma e corretta amministrazione della Sezione.
   Forse non vorrebbe che raccontassimo di Lui, perché non ha mai amato la vetrina ed ha sempre lavorato in silenzio e dietro le quinte. Ma noi glielo dobbiamo. Io in particolare, che ho avuto la fortuna ed il privilegio di dividere con Lui i momenti più belli e significativi di questa mia avventura arbitrale.
   Sempre appassionato ed innamorato di tutto ciò che Lo circondava, usava fare molto e parlare poco. Persona di straordinario cameratismo, ma anche uomo di rettitudine e sensibilità, ho avuto il piacere di conoscerLo sin dai miei primi momenti di vita arbitrale.
   Quaranta anni trascorsi insieme e tanti ricordi si rincorrono velocemente in questi istanti. Ricordi struggenti, che sarebbe veramente impossibile fermare adesso in poche righe.

   Ricordare Giovanni, significa ricordarne la Sua semplicità, ricordare come in punta di piedi e sempre lontano dai clamori, con la sola forza della Sua volontà e del Suo impegno ha percorso una meravigliosa carriera arbitrale che Lo ha portato ad entrare nell’Albo prestigioso degli Arbitri messinesi che hanno calcato i campi della Serie A.
  Significa, ancora, ricordare l’ appassionata e leale collaborazione nel delicato ed importante ruolo di Responsabile amministrativo della Sezione. Fedele collaboratore per oltre un ventennio di due Presidenze, la Sua abnegazione e la professionalità profusa nell’impegno svolto, hanno guadagnato alla Sezione una prestigiosa Benemerenza , che a Lui apparterrà per sempre.
   Significa ricordare l’affetto e la stima di tutti gli Associati che, a grande plebiscito, hanno voluto eleggerLo Delegato Sezionale, regalandogli una delle soddisfazioni più grandi della Sua vita associativa: rappresentare la Sezione e sostenere il Suo grande amico e collega di tante gare dirette insieme, Marcello Nicchi.
   Ma ricordare Giovanni Aveni, per me come per quasi tutti gli Arbitri della nostra Sezione, significa portare nel cuore i momenti di grande aggregazione, spensieratamente vissuti insieme ed ai quali non si tirava mai indietro:
una pizza, un torneo, un viaggio, una partita da vedere e l’indimenticabile pulmino! Quante belle occasioni, per scoprire ogni volta di più la Sua straordinaria semplicità e la Sua impareggiabile genuinità.
   Ci mancherai tanto e ce ne siamo già accorti, in questi maledetti mesi, quando abbiamo aspettato, invano, una buona novella che non è mai arrivata!
   Ma rimarrai sempre fra noi, caro Gianni, con la tua operosità ed il tuo bonario sorriso, ma soprattutto con il patrimonio di valori che in questi anni hai sempre dispensato.

   Ciao Caro Gianni, sempre più caro, sempre più grande ricordo di correttezza, lealtà ed amicizia !



ADDIO, GIANNI.

Era il primo anno per me, vecchio tra i giovani, novellino tra i veterani; sul Tuo pulmino però non c’erano gradi e non c’era età. C’era soltanto un unico “noi”. Non ci conoscevamo se non per qualche fugace incontro in Sezione, la tua Sezione, e qualche stretta di mano, che da signore qual eri non negavi a nessuno.
Eppure, salito su quel pulmino ero diventato parte della Tua grande famiglia. Ed eravamo tanti là dentro, tanti con Te. Uno sguardo alla strada, insieme al Tuo inseparabile amico Orazio, e poi giù, senza pietà, per quei freni che un giorno o l’altro Ti avrebbero sicuramente mollato… Quante risate, quante emozioni.
Era bastato un attimo per capire che “razza” di uomo avevo avuto la fortuna di incontrare. Una “razza” in via di estinzione, un uomo d’altri tempi.
E il lago? Ti ricordi il lago? Non c’erano gradi, non c’era età. Un gruppo di amici, quattro ruote e la voglia di stare insieme.
Come poteva essere altrimenti con uno come Te.
E poi Erice, la storia che rimarrà nella storia, quando restasti bloccato in mezzo al paese, tra qualche imprecazione e un po’ di frizione…
Oggi la Sezione è un più povera, se n’è andato un fuoriclasse; lo capisci subito quando ne hai uno davanti, e sei fortunato a farci un pezzo di strada, di vita insieme.
Parlo senza retorica e mi dispiace per quelli che verranno, senza di Te perdono molto: grande in campo, grande fuori. Grande nell’animo, grande nel cuore.
Un esempio.
Ciao Gianni, grazie per quello che ci hai regalato.

Valerio Villano Barbato


Giovanni Aveni:
una vita "al SERVIZIO" della Sezione

      

Quarant’anni di tessera, venti dei quali trascorsi in ruoli dirigenziali. Conosciuto da tutti, è uno degli associati p ammirati della Sezione di Messina. Ma non sono solo i traguardi arbitrali raggiunti da Giovanni Aveni a renderlo tanto apprezzato: oltre alle cinque stagioni trascorse nella CAN A e B, ci sono anni e anni di presenza nella Sezione, di confronto con i colleghi e di lavoro per l’Associazione.

Partiamo dal presente: come sta vivendo la nomina a Vice Presidente vicario, incarico ricoperto per la prima volta?
Con molto entusiasmo. È una carica complessa che richiede molta attenzione e devo rivelare che ho un po' di preoccupazione. Ma come in tutte le cose che si fanno con dedizione, per fare bene bisogna avere la giusta apprensione, anche perché altrimenti vorrebbe dire che non diamo la necessaria importanza a ciò che stiamo facendo.
La Sezione ha dimostrato un grande attaccamento nei suoi confronti: ricordiamo che durante le recenti elezioni ha riportato una percentuale altissima, quasi il 70%, di preferenze per Delegato Sezionale dell’Assemblea Generale. Qual è il segreto per farsi stimare? Vuole dare un consiglio ai giovani?
Senza dubbio, il lavoro. Bisogna essere sempre disponibile e presente e lavorare per la propria Sezione in funzione dei giovani. Pur avendo avuto l’opportunità di iniziare come Osservatore dalla Can D, ho scelto di rifiutare: sono voluto rimanere a disposizione dell’Organo Tecnico Sezionale.
Ai giovani consiglio di frequentare la Sezione e di essere rispettosi delle regole e di chi le rappresenta.
Torniamo indietro nel tempo: lei ha iniziato ad arbitrare nel dicembre del 1972. Cosa ricorda dei primi anni in cui ha calcato i campi?
Ricordo che era molto difficile, anche perché per me è stato un impatto con una nuova realtà anche se prima avevo giocato a calcio. Ho fatto il corso ed ho iniziato ad arbitrare alla Sezione di Modena, ma al termine della prima stagione, quella del 1972/1973, ho fatto il trasferimento alla Sezione di Messina.
Il suo nome è legato anche alla Serie A. Vuole raccontarci qualche aneddoto?
Indubbiamente una partita che mi è rimasta particolarmente impressa è stata quella dell’esordio nella massima serie: Fiorentina – Como del 27/09/1987 finita 1-1 e diretta da Carlo Sguizzato della Sezione di Verona. La partita è stata ottima dal punto di vista arbitrale, una bella prestazione. Ma ciò che mi ha particolarmente colpito è stato quanto il calcio dei massimi livelli potesse condizionare ogni cosa: avendo finito la partita alle 16:45 era quasi impensabile riuscire a prendere l’aereo, la cui partenza era fissata per le 17:30. Ma l’allora Presidente della Fiorentina, Pier Cesare Baretti, che era anche un ex arbitro, mi disse: "se tu riesci ad uscire dal campo alle 17:00 io faccio aspettare l’aereo." E l’aereo ha aspettato.

Mentre racconta questi episodi il volto di Aveni è illuminato: gli si legge negli occhi che al solo pensiero di quegli attimi vissuti il suo cuore accelera il ritmo. Le emozioni regalate da questi momenti restano per sempre.
L’intervista prosegue con una serie di racconti di gare che lo hanno visto al fianco di illustri Arbitri - come Nicchi, Amendolia e Lo Bello – e che gli hanno dato la possibilità di dirigere miti del calcio come Maradona, Careca, Ferrara.
Rispetto ad allora la tecnologia si è evoluta molto. Oggi chiunque è capace di analizzare le partite e in molti casi crede di potersi sostituire all’arbitro. Cosa è cambiato da allora? C’era più rispetto?
Si, c’era molto più rispetto sia per l’istituzione che per l’essere umano. L’arbitro era stimato per il ruolo che ricopriva. Anche i dirigenti delle squadre trattavano l’arbitro in modo differente. Ricordo nella partita Parma – Genoa stagione 1988/1989 che l’allenatore del Genoa, Franco Scoglio, si dimostrò molto disponibile con noi nonostante fosse etichettato come una persona che attaccava briga con dirigenti, arbitri, guardalinee. Con noi fu di una correttezza estrema.
Per quanto riguarda, invece, la prospettiva dei tifosi è cambiato poco: i contestatori ci sono sempre stati già prima dell’inizio della partita. La contestazione all’arbitro c’è sempre e, se l’operato durante la gara è insindacabile, si vanno a ricercare anche dei piccoli appigli a cui potersi aggrappare. Una volta, durante un amichevole a Reggio Calabria, avendo già provato l’esperienza di non essere stato gradito dal pubblico solo per la storica rivalità delle due città dello Stretto, ho mentito e ho detto di appartenere ad un’altra Sezione.
Avvicinandoci ad oggi, nella stagione 2009/2010 la Sezione di Messina ha ricevuto un importante riconoscimento grazie al suo operato: cassiere sezionale dal 1991 ha condotto la nostra Sezione ad essere premiata con un attestato di Benemerenza del Comitato Nazionale su proposta del Servizio Ispettivo "per essersi particolarmente distinta nell’organizzazione amministrativa e contabile". Lo avrebbe mai detto un tempo che si sarebbe distinto anche una volta posato il fischietto o, nel suo caso, la bandierina?
Non ci credevo, ma alla fine il lavoro paga. Una volta il cassiere era un compito che veniva fatto, senza avere molta risonanza. Solo con la Presidenza Nicchi è stato istituito il riconoscimento alla Sezione che dai controlli risulta maggiormente in regola con l’applicazione delle norme che disciplinano la contabilità. E’ stata ovviamente una grande soddisfazione.
Giovanni
Aveni, che ha ricoperto la carica di cassiere dal 1991/1992 fino al 2011/2012, attraversando le presidenze Arcovito e Postorino, è certamente uno dei fulcri della Sezione di Messina: un Arbitro che molto ha fatto per la nostra Sezione, ma soprattutto un Uomo pronto ancora a dare il massimo per i colleghi, un Associato che ci rende orgogliosi di averlo al fianco.

Rosita Janira Caputo


LA SCHEDA di GIOVANNI
Tecnica:
CRA dal 1972 al 1978
CASP dal 1978 al 1981
CAI dal 1981 al 1983
CAN C dal 1983 al 1985
CAN A/B dal 1985 al 1990

Associativa:
Revisore sezionale: dal 1976 al 1978
Cassiere dal 1991 al 2011
Vice Presidente vicario dal 2012

 
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