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GIUSEPPE MERENDINO, UN "DANDY" IN ECCELLENZA

Sembra passata una vita da quando quel ragazzo dall’aspetto così "cool", dallo sguardo magnetico, dalle movenze piacione entrò in Sezione per la prima volta. In pochi avrebbero scommesso su una trasformazione così radicale come quella che lo ha portato sui palcoscenici più importanti del calcio siciliano. Invece, Giuseppe Merendino, è riuscito a raggiungere il primo traguardo importante della sua carriera, con l’esordio in Eccellenza, compiuto un paio di settimane fa: "è stata una chiamata abbastanza improvvisa. Ho fatto una bella partita in Promozione, con la visionatura del coordinatore del CRA Armando Salvaggio. Sono andato abbastanza bene, ma non mi aspettavo di ricevere subito dopo la chiamata in Eccellenza". Ma ecco la mail tanto attesa che preannunciava l’esordio in quella che è la Serie A regionale "la cosa che più mi ha fatto piacere è stata quella di andare a dirigere una gara tosta, difficile; non è stato il solito esordio soft, premettendo che gare facili non esistono". Un impatto con la categoria dunque subito consistente "le società sono senz’altro maggiormente professionali. Si vede già dalla presentazione delle distinte, e dall’accoglienza presso l’impianto. La velocità del gioco poi è notevolmente maggiore, ma, posso dire che grazie ai pomeriggi passati al nostro polo d’allenamento non ho sentito molto la differenza".  Parole sagge di un ragazzo che sembra davvero aver messo la testa a posto: "per me l’arbitraggio nei limiti del possibile continua ad essere un gioco, ma una volta arrivato a fare la Terza Categoria, poi la Seconda e così via, allora l’appetito non fa altro che aumentare. Quando arrivi ad arbitrare in terna, in Promozione, senti che l’Eccellenza è lì, ad un passo, e quando la raggiungi, beh, vuoi solo continuare a fare partite importanti". Il prossimo obiettivo, a questo punto, è già ben chiaro nella testa del nostro amico "adesso che sono arrivato a questo livello voglio continuare a fare il vero calcio, le partite toste. Faccio l’arbitro per questo e non mi spaventa andare a dirigere match "di cartello"". Un pensiero non può che andare a chi, in Giuseppe, ha sempre creduto "sicuramente senza la Sezione non ce l’avrei mai fatta a raggiungere questo traguardo. Voglio ringraziare il Presidente  e, poi, una persona in particolare Stefano Alecci, il primo a vedere qualcosa di speciale in me e a supportarmi sempre". Prima di chiudere un messaggio ai più giovani "Come dice il nostro componente Orazio Postorino allenamento, regolamento e comportamento. Questa è la massima da applicare per raggiungere qualunque risultato. Come ce l’ho fatta io ad arrivare sin qui, può farcela chiunque".

Valerio Villano Barbato

 
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