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Archivio > Zoom > 2017_18

YES, I CAI:
ALFREDO IANNELLO E LA SUA RIPARTENZA VINCENTE

Un traguardo sfumato sul filo di lana, una promozione svanita ad un passo. Non tutti sarebbero riusciti a ripartire dopo una "scoppola" come quella subita dal nostro eroe sul finire del 2015/2016. Ma Alfredo Iannello, fresco di passaggio alla CAI, non si è arreso: ha ricaricato le batterie, fatto il pieno di benzina durante l’estate ed è ripartito più forte di prima. Una vera e propria cavalcata trionfale che l’ha portato, sul finire del mese di maggio alla certezza del salto di categoria. A qualche giorno dal ritorno dal raduno di Sportilia abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui, per farci raccontare le cose dal suo punto di vista privilegiato: "dopo quanto accaduto la scorsa stagione non mi aspettavo nulla; mi sono soltanto ripromesso di fare il massimo, di impegnarmi ogni oltre limite per raggiungere un obiettivo che era sicuramente alla mia portata. Tutte le gare che ho diretto quest’anno le ho affrontate come se fossero delle finali, cercando di mettere in mostra le mie capacità". Tutte finali certo, ma una, quella play-off, ha sancito l’ultimo passo verso la CAI: "dopo quella gara, coincisa con l’ultima visionatura dell’Organo Tecnico, ho intuito che le cose erano messe in un certo modo, e a quel punto non restava che aspettare l’ufficialità per poter festeggiare".
Una notizia attesa in modo particolare: "il fatidico giorno del comunicato, quello che annuncia le promozioni all’organo tecnico superiore, io ed Enrico (Gemelli, l’altro promosso della nostra sezione), abbiamo deciso di ritrovarci insieme a casa mia. Una volta scaricato il file e letti i nostri nomi abbiamo dato il via alla festa. E’ stata una grande emozione". Festeggiamenti più che meritati per un traguardo raggiunto dopo 5 anni ad alto livello al CRA: "un’esperienza lunga, bella, che mi porterò dietro per tutta la vita, così come gli insegnamenti dei miei Organi Tecnici, e le amicizie coltivate durante questo percorso. Mi sento migliorato dopo questo tempo trascorso in regione, pronto per affrontare la CAI, dove ogni domenica ci saranno squadre competitive ad aspettarmi. C’è sempre tanto da perfezionare ma io voglio essere all’altezza della situazione". Un processo di crescita che parte da lontano, con basi solide gettate in sezione: "voglio ringraziare Massimiliano che mi ha sempre sostenuto specialmente l’anno scorso; Orazio Postorino che mi è stato sempre vicino, ed Enzo Meli che si è prodigato per farmi provare l’esperienza dei raduni di Sportilia in qualità di preparatore atletico: posso senz’altro dire che quello è stato un grosso incentivo per raggiungere quei posti da arbitro e non da preparatore; non posso dimenticare il presidente regionale Michele Cavarretta ed il suo vice Armando Salvaggio che hanno sempre creduto nelle mie capacità; infine vorrei ricordare i miei amici prima ancora che colleghi Sandro Giusto, Alberto Santoro, Enrico Gemelli e Marino Rinaldi: se ce l’ho fatta è anche per merito loro, che in Sezione, al polo di allenamento e ovunque mi hanno sempre stimolato a dare il massimo". Ma se la Sezione è la seconda famiglia di ogni arbitro ce n’è una che quotidianamente soffre in silenzio: "la scorsa estate ero moralmente a terra e i miei genitori lo erano con me, mio padre e mia madre mi hanno sempre sostenuto durante questi anni e questo momento è dedicato a loro, che mi hanno aiutato concretamente a ripartire".
Prima di chiudere un messaggio anche per i giovani che muovono i loro primi timidi passi: "quello che mi sento di dire è di frequentare assiduamente la Sezione, impegnarsi sempre nell’allenamento e avere voglia di perfezionarsi ogni giorno. Solo così si può crescere e migliorarsi". Volontà, impegno, sacrificio: yes, you can!



Valerio Villano Barbato


 
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