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IN VIAGGIO VERSO LA PROMOZIONE:
IL RACCONTO DI MARCO GUGLIANDOLO


Sabato 7 dicembre, invece di prepararmi per il primo giro di commissioni prenatalizie, decidevo di andare a fare compagnia ad un amico, che il suo regalo stava per scartarlo in anticipo.
Borsone, vestito, e un abitacolo pieno di tanta concentrazione erano questi gli ingredienti giusti per un’avventura decisamente diversa da tutte quelle finora vissute insieme.
Riempita la macchina con gli assistenti designati il nostro Marco Gugliandolo, era pronto per il suo nuovo inizio, la sua nuova categoria: quella che andava ad arbitrare infatti era una gara destinata a rimanere per sempre nella sua memoria. Real Aci – Troina segnava l’esordio in Promozione di questo giovane arbitro arrivato così presto a tagliare un traguardo prestigioso che molti non riescono neppure a sfiorare.
Al termine della sua prestazione, ancora fresco di colloquio con l’OA, prodigo di consigli per lui e per i suoi collaboratori (gli ottimi Ignazio Milici e Joseph Russo, anch’essi nostri associati), abbiamo colto l’occasione per farci raccontare a caldo tutto quello che passa per la testa ad un arbitro al primo fischio "importante". Non possiamo non partire da quella che è la differenza più eclatante, e che ci costringe a ritagliarci un posticino nel pur capiente sedile posteriore dell’auto di Marco, la terna: "c’è una grande differenza tra la Prima Categoria e la Promozione, sia per il livello qualitativo, ma soprattutto perché la presenza degli assistenti aiuta l’arbitro in alcune circostanze. La mia fortuna è stata quella di avere due collaboratori, molto bravi, della mia stessa sezione, così l’intesa è stata subito buona". Se adesso per Marco sembra tutto "rose e fiori", non era proprio così solo qualche giorno fa, quando la fatidica mail ha fatto capolino sul suo pc: "martedì, quando ho avuto la certezza della designazione, è iniziata la preparazione alla gara. Ogni giorno che passava l’ansia montava dentro di me; sapevo di essere preparato ma temevo che qualche meccanismo si potesse inceppare. Poi, arrivato qui, il fischio d’inizio come per incanto ha cancellato ogni tensione ed è filato tutto liscio". In effetti la gara è stata ben diretta dalla nostra terna, che ha mostrato di saper gestire al meglio le diverse situazioni di gioco che mano mano la partita proponeva: "uno dei miei punti di forza è senz’altro la preparazione fisica, grazie ad essa riesco sempre ad anticipare l’azione ed a farmi trovare pronto al momento della decisione. Grazie a questa caratteristica e a una buona intelligenza tattica sono riuscito a rendere al meglio anche in questa prima gara nella nuova categoria". Marco che parla come un veterano nonostante la giovanissima età, sa bene però che il traguardo raggiunto non è soltanto merito del singolo: "in questi anni la mia sezione mi ha aiutato tantissimo, e se sono qui lo devo anche al lavoro svolto li dentro; tanti ricordi mi legano alle persone del Direttivo, e al resto del gruppo dell’AIA; vorrei ringraziare in particolare il Presidente Massimiliano Lo Giudice che mi è sempre stato vicino, spingendomi sempre a migliorarmi". Oggi, con questa base di umiltà e consapevolezza Marco non si pone obiettivi per il prossimo futuro: "sono giovane, e quindi non voglio fare progetti e proclami, sento che nessun traguardo mi è precluso". Marco ci lascia così con questa speranza che raccogliamo e trasformiamo in un augurio: che la prossima intervista sia a bordo di un aereo…

Valerio Villano Barbato

 
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