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FRANCESCO QUARTARONELLO
APPRODA IN SECONDA CATEGORIA


A sette giorni dal rientro da Stromboli, dove aveva diretto il primo derby tra lo Scirocco e l’Eoliana Lipari, con tanto di telecamere RAI, per un servizio giornalistico trasmesso dalla Domenica Sportiva, Francesco ha fatto l’esordio in Seconda con la gara Real Rometta – Fondachelli, disputata al campo "Filari", sabato 2 febbraio.
Pochi giorni dopo il suo debutto abbiamo avuto il piacere di fargli qualche domanda.
Nel 2010, quando sei diventato arbitro, immaginavi che nel giro di tre anni avresti potuto fare questo esordio?
Sinceramente quando sono diventato arbitro non mi ero prefissato degli obiettivi. Sin dal primo raduno provinciale, l’allora Presidente Postorino è stato chiaro con me. Ho iniziato tardi, questo lo sapevo, e ho sempre cercato di lavorare al meglio visto che il tempo stringeva.
L'esordio in Seconda Categoria era il tuo obiettivo stagionale?
Decisamente sì. A fine settembre purtroppo ho subito un intervento e sono stato fuori 2 mesi perdendo tutto l'allenamento svolto fino a quel momento. Tornare ad arbitrare è sempre stata la cosa che mi interessava di più, avevo troppa voglia di rimettermi in gioco, di recuperare il tempo perduto e fortunatamente è arrivato l'esordio.
Come hai vissuto la gara? Raccontaci la tua esperienza.
Non ero particolarmente emozionato. Quando sono arrivato al campo c'era un clima abbastanza tranquillo, così come sul terreno di gioco durante la partita. Mi sentivo molto bene sia sotto il profilo psicologico che sotto quello fisico e alla fine della partita ero davvero molto contento della prestazione.
In che modo pensi che l'attività arbitrale ti abbia influenzato anche fuori dall'ambiente calcistico?
Sembra banale a dirsi, ma sotto il piano caratteriale si cresce molto. Mi sento di aver acquisito più personalità, soprattutto nel relazionarmi con persone più grandi. Inoltre, è un ottimo incentivo per tenerti sempre allenato.
A favore soprattutto dei colleghi più giovani di tessera, puoi svelarci "il segreto del tuo successo", considerando che la Seconda Categoria rappresenta il punto di arrivo dei campionati provinciali ed il trampolino di lancio per quelli regionali?
Allenamento e costanza, tanta costanza. Nessuna partita va sottovalutata, dai Giovanissimi alla massima categoria, ogni partita ti aiuta a crescere sotto un diverso punto di vista. L'allenamento è la cosa primaria, ti permette in campo di essere sempre vicino all'azione ed avere tantissimi problemi in meno. Inoltre, frequentare la sezione è fondamentale: anche scambiare le proprie esperienze con un collega è motivo di crescita.
Consiglieresti ad un tuo amico di diventare arbitro?
L'ho già consigliato a molti: forma il carattere, specie se si inizia quando si è giovani. E, poi, conosci tantissime belle persone. Nessuno sa cosa vuol dire essere arbitro finché non lo prova sulla propria pelle. Deve essere una passione: per me è iniziato quasi per gioco e adesso è diventata una "priorità".


Rosita Janira Caputo

 
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