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SI SCRIVE AIA, SI LEGGE FAMIGLIA. LA CENA SEZIONALE TRA EMOZIONI E SORRISI

Dove c’è Aia, c’è casa. Sì, proprio così! È questo che ci sentiamo di dire parafrasando uno spot di qualche tempo fa. Appena concluso il galà di fine anno della nostra associazione, la sensazione più forte che ci lascia questa serata è quella di aver trascorso un paio di ore insieme ad una famiglia, e non semplicemente a dei "colleghi": tutti uniti come nelle migliori tradizioni natalizie, festeggiando, tra un buon bicchiere di vino e un’ottima portata, la stagione appena trascorsa.
Si inizia con il nostro presidente a rendere gli omaggi a tutti i convitati, nella splendida sala messa a disposizione dal ristorante "Sapore Divino". Le sue parole tradiscono l’emozione forte di chi, per la prima volta, recita il ruolo del padrone di casa, e non più dell’ospite.
Il parterre è quello delle grandi occasioni: oltre al nostro direttivo sezionale al gran completo, invitati di prim’ordine quali: il commissario straordinario del CRA Sicilia Pippo Raciti, il coordinatore del Settore Giovanile e Scolastico della Sicilia, nonché stella d’oro CONI, Aldo Violato, in rappresentanza della Delegazione FIGC di Messina il segretario Leonardo La Cava, ed il giornalista "ex arbitro" Pietro Di Paola.
Mi dicono che questa sia forse la cena con la maggiore partecipazione degli ultimi anni. Io, dal canto mio, butto un occhio qui e là, ed in effetti, trovo concreta conferma visiva a tutto ciò: oltre alla maggior parte degli arbitri a disposizione della nostra sezione fa piacere vedere alcuni dei neo immessi, la cui presenza è miglior testimonianza del significato intrinseco di questi momenti: l’amalgama da noi non si compra, ma si crea. Dal primo istante in cui si passa in via San Sebastiano, spinti esclusivamente da un naturale istinto di curiosità, non si può restare indifferenti all’atmosfera unica che si respira tra le mura dell’Associazione, e che permette ad un ragazzo di trovare quei valori speciali che sempre più raramente si vedono in giro: non esistono differenze, non ci sono scalini né muri che separano gli anziani dai novellini, i "graduati" dalle "reclute". Tutti parte di questo grande meraviglioso meccanismo che ci unisce nello stesso sentimento.
Allietato dalla buona musica, il nostro rendez-vous fila via piacevole e allegro: tra una pietanza e l’altra ai tavoli si scherza, ricordando gli eventi più particolari della stagione: "Ti ricordi quella volta a Milazzo?", "Hai visto quel campo come era messo?". Attimi di un’annata filata via tra gioie e dolori, tappe di un percorso che per alcuni di noi è già arrivato ad un primo importante traguardo. Uno step indimenticabile come quello che è stato sancito per i nostri migliori elementi. Il dessert, infatti, prima ancora che arrivare sulle nostre tavole arriva davanti ai nostri occhi, con le premiazioni degli associati più meritevoli: Pasqualino Bardetta, che per non venir meno all’antico adagio secondo il quale "assenza miglior presenza" non è potuto essere presente in sala a ritirare l’alloro per il suo passaggio all’organo tecnico superiore in qualità di osservatore, ma di cui abbiamo potuto apprezzare una scheda grazie ai nostri potenti mezzi, Alberto Santoro, Stefano Alecci ed Enrico Gemelli. Facce pulite, come piace chiamarle al presidente Lo Giudice, con caratteri sostanzialmente diversi: Alberto, insignito in quanto fresco di passaggio alla CAI, a prima vista potrebbe apparire un ragazzone schivo, di quelli con la puzza sotto al naso, ma basta scambiarci due parole per capire subito che sotto la scorza si nasconde una persona disponibilissima, simpatica e sempre pronta a concedere la sua esperienza ai più giovani. Stefano è l’esempio lampante di quante opportunità offra l’universo AIA a chi abbia l’intelligenza per coglierle: compreso che avrebbe reso di più con la bandierina che con il fischietto, oggi è li a prendersi il riconoscimento per il suo passaggio in CAN D: amico tra gli amici, un faro che risplende in sezione come al polo d’allenamento. Enrico è la scommessa vinta. Partito tra qualche incertezza adesso si gode il premio "Casella", quale associato OTS maggiormente distintosi nel 2011/2012. Per lui, che ha fatto della Sezione la sua seconda casa, una soddisfazione immensa da condividere con chi ha creduto nei suoi mezzi.
Il vero piatto forte, tuttavia, deve ancora arrivare e non si tratta certo della squisita torta preparata per concludere degnamente la serata.
Quando una persona regala un pezzo della sua vita a qualcosa che ama, per cui prova quelle emozioni che fanno battere forte il cuore, allora, inevitabilmente quella cosa diventa parte della sua vita, e finisce
con l’identificarsi con lui. Parlare di "AIA Messina" significa parlare di Orazio Postorino, e allora, come non sottolineare lo straordinario percorso di questo "signore" con la grinta di un "ragazzino"? Ci pensa un video confezionato dalle sapienti mani del nostro moviemaker Enzo Meli, sulle note di Renato Zero a ricordarci quali sono stati i "Migliori Anni" del Presidente. Solo gli applausi riescono a trattenere le lacrime che immancabilmente arrivano a solcare il volto del nostro caro Orazio che, dopo aver commentato, con il prezioso contributo di Pietro Di Paola, i passaggi più salienti dell’ultimo ventennio di vita sezionale, riceve una targa a ricordo del suo lavoro, con l’auspicio di una collaborazione sempre proficua come avvenuto finora. Prima di chiudere ancora un intervento da parte del commissario Raciti che ha ringraziato e ha voluto regalare un piccolo presente al presidente Lo Giudice.
Gioia, sorrisi, qualche lacrima e tanto amore verso il nostro "mestiere". Con un mix di questi elementi si è conclusa questa serata cosi speciale, che ancora una volta, mi ha ricordato la bellezza di questa Associazione: arbitri certo, ma prima di tutto "Uomini Veri".
La nostra famiglia si saluta, dandosi appuntamento al 4 gennaio, a casa nostra stavolta, per un’altra serata a tutto divertimento con la "Befana dell’Arbitro", per brindare insieme al nuovo anno, sperando in una stagione sempre più prodiga di buoni risultati.

Valerio Villano Barbato


CENA DI NATALE: "APERITIVO" CON ORAZIO POSTORINO


Il 21 dicembre, poco prima che iniziasse l'attesa cena natalizia, abbiamo scambiato alcune battute con Orazio Postorino, oggi componente del CRA Sicilia, dopo ben quindici anni di presidenza della nostra sezione.
Quali sono le impressioni di Orazio Postorino alla sua prima cena di Natale da Presidente uscente?
"La sensazione è sicuramente bella nel vedere una serata organizzata nei minimi dettagli, con tantissima partecipazione. È un momento di compiacimento personale per aver lasciato in buone mani tutto quello che è stato fatto negli ultimi anni".
La cena è sempre stato un evento atteso per lei. Come può descrivere la sua emozione nel vedere una così ampia partecipazione?
la stessa emozione che provavo quando entravo in sala da Presidente. Quest'anno potrò godermi di più la serata perché non sono coinvolto direttamente nell'organizzazione e sono affettuosamente vicino a Massimiliano Lo Giudice, perché comprendo i momenti d'ansia che ha vissuto: chi è fuori non se ne accorge, ma chi è dentro sa che anche i dettagli sono importanti per la riuscita della conviviale. So che Massimiliano in questo momento è tanto emozionato e sono sicuro che sarà una serata piacevole come sempre. In fondo, la cena di Natale è il momento in cui ci ritroviamo tutti insieme ed è sempre andata bene".
Passando all'attuale incarico, come giudica la prima parte di stagione al CRA? "Sicuramente è stata sinora un'esperienza positiva, soprattutto se vissuta con lo spirito e la voglia di contribuire alla crescita di tutta la classe arbitrale siciliana. Ognuno può dare il suo contributo alla crescita degli arbitri. Mi sono inserito nel contesto di un gruppo molto affiatato, con persone che stavano insieme da quattro anni e che avevano già ottenuto grandi risultati. A riprova di ciò si è avuta l'elezione del Presidente Saro D'Anna al Comitato Nazionale. Questo rappresenta il riconoscimento del suo lavoro e del suo gruppo. Io sono soddisfatto per quanto mi riguarda, perché partecipo attivamente ai lavori della commissione ed osservo con attenzione i nostri arbitri. Decisamente un'esperienza positiva".
Che frutti può portare l'elezione di D'Anna al Comitato Nazionale per gli arbitri siciliani? "Il problema è che non si è considerati per i dirigenti, ma per le prestazioni dei nostri arbitri. Speriamo che la presenza di un corregionale nel Comitato possa essere uno stimolo per gli arbitri siciliani. Devono essere loro a dare a Saro D'Anna la possibilità di far valere il suo ruolo. Se gli arbitri non faranno prestazioni all'altezza in tutte le categorie, ci sarà ben poco da fare".
In conclusione, qual è il futuro di Orazio Postorino all'interno del CRA? "Abbiamo tutti l'obiettivo intanto di arrivare al 30 giugno 2013. Dopo il Comitato Nazionale, unitamente al Presidente Nazionale, farà le scelte per la prossima stagione. Per me si può dare un contributo ovunque. Il 30 giugno poi tireremo le somme di quest'incarico,  poi si vedrà...".

Simone Intelisano

 
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