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AIA, CASA, FAMIGLIA: IL NATALE DELLA NOSTRA SEZIONE


Ancora una grande serata per la nostra Sezione che chiude in bellezza l'anno con la consueta cena di gala natalizia. Aria di festa tra i tavoli della splendida struttura di "Villa Alba", ma soprattutto aria di famiglia. Quella grande famiglia arbitrale che in occasioni come questa si riunisce per vivere appieno il senso di appartenenza ad una realtà che di anno in anno si rinnova senza dimenticare le care vecchie "buone abitudini".
Momenti che piacevolmente ritornano come quelli delle premiazioni agli associati maggiormente distintisi nella passata stagione: un buon raccolto per i colori giallorossi testimoniato dai riconoscimenti agli arbitri Alfredo Iannello ed Enrico Gemelli ed all'Osservatore Andrea Pinesi, tutti transitati alla CAI nonché all'assitente Alberto Lo Presti promosso alla CAN D.
Ma, come diceva il buon Corrado, non finisce qui: in una rappresentazione perfetta delle tappe che ogni associato può percorrere durante il suo viaggio all'interno dell'AIA ecco il "cinquantenario" Alfredo Basile e la vincitrice del premio "Gianni Aveni" Alessandra Chillemi, a cui va il riconoscimento quale arbitro OTS maggiormente distintosi nell’annata precedente. Una "menzione d'onore", poi, per Christian Valerio, per la nomina a Mentor nell'ambito del Settore Tecnico.
In una serata già perfetta, colorata dall'allegria tipica delle rimpatriate tra amici di vecchia data, celebrata con piatti dall’ottimo sapore sembra non mancare niente. Invece, come perfetto dessert, ecco un coup de théâtre che non ti aspetti, per colui che come un padre amorevole, permette che tutto fili sempre per il verso giusto: Massimiliano Lo Giudice, riconosciuto presidente migliore d'Italia, omaggiato dai suoi con una divisa personalizzata, e una penna con la quale scrivere ancora tante pagine importanti per la nostra Sezione...
C'è un po' di commozione, come normale che sia, c'è tanto amore per un gruppo riunito che ogni anno riesce a mettere da parte ruggini e rancori e ripartire sempre più forte.
La forza della “Salvatore Rizzo” è tutta qua: essere arbitri, essere uomini, essere famiglia.

Valerio Villano Barbato

 
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