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CALCIO, ALLEGRIA  E RICORDO,
TRA LE BRACCIA DI MAMMA AIA


Forse adesso abbiamo compreso perché al nostro Presidente piace tanto ripetere quell’espressione, “Mamma AIA”, che piacevolmente evoca i primi pomeriggi di calura passati a tirare calci ad un pallone, cercando di dribblare persino le urla disperate che ti richiamavano per la cena: quando ci si trova insieme in occasioni magiche come il Torneo dello Stretto, andato in scena sul litorale della costa saracena della nostra provincia, durante l’ultimo fine settimana di maggio, sembra di essere in una di quelle grandi sere di festa estive, quando la famiglia si stringe insieme ed è bello passare istanti felici uno accanto all’altro. Ed erano tanti i figli riuniti in questo grande momento di aggregazione fatto di sole, allegria e sano agonismo: dai “gentlemen” nichelinesi passando per i “caciaroni” laziali e i “vulcanici” nolani, giù fino ad arrivare ai “picciriddi” calabresi e siciliani.
Non mancava proprio nessuno; anzi, a dire il vero, uno mancava già da qualche giorno, e proprio nel ricordo di Stefano Farina, grande “genitore” ancor prima che maestro della grande famiglia arbitrale italiana, tutti i direttori di gara sono scesi sul terreno di gioco col segno del lutto al braccio, rispettando un minuto di doveroso silenzio prima delle gare. Aspetto agonistico che, per una volta, è passato quasi in secondo piano di fronte alla perfetta riuscita di una manifestazione fortemente voluta dal presidente Lo Giudice e resa possibile solo grazie all’enorme sforzo organizzativo del Direttivo sezionale oltre che dei ragazzi che fin dal primo giorno si sono messi a disposizione degli amici delle altre sezioni, alimentando la grande macchina organizzativa attivata tra i campi di gioco ed il villaggio di Calanovellamare, splendido quartier generale dell’evento. E come in ogni kermesse che si rispetti non sono mancati gli ospiti d’onore, come il componente della CAN D Domenico Ramicone, accompagnatore della sezione di Tivoli, il presidente del CRA Sicilia Michele Cavarretta, che ha diretto la finale tra Nichelino e Nola, e il vicepresidente Armando Salvaggio. Il campo dunque: dopo una tre giorni di gare ad alta intensità è stata Nola a prevalere su Nichelino, grazie ad una rete realizzata all’ultimo respiro del secondo tempo supplementare; niente da fare per la nostra rappresentativa che è uscita di scena da imbattuta, cedendo il passo ai campani in semifinale solo dopo la “lotteria” dei tiri di rigore.
Ma a vincere stavolta è stata la grande voglia di fare gruppo, lo spirito di fratellanza che ha unito ragazzi e ragazze che grazie ad un’unica passione è sembrato si conoscessero da sempre. E’ un po’ come se fossero figli dell’unica, grande Mamma AIA.

Valerio Villano Barbato

a cura del collega Mauro Rinaldi di Tivoli
 
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